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La storia

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E’ il 1900. Il Governo Centrale del Regno d’Italia dà al senatore Giuseppe Saredo, ligure, l’incarico di presiedere una Commissione d’inchiesta su “tutti gli atti delle amministrazioni di Napoli”

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Il rapporto, documento, di indubbio valore  storico, non si limita ad affrontare la spinosissima questione di carattere amministrativo: alcuni capitoli, infatti, enunciano prospettive che solo più tardi verranno a maturazione”. Sentita è la necessità di dotare Napoli di un apparato produttivo capace di rivitalizzare l’economia, e di farla uscire dalla sua languente condizione artigianale e manifatturiera.

Nel 1901, Francesco Saverio Nitti, all’epoca Segretario generale del R. Istituto d’incoraggiamento di Napoli,  ispiratore delle linee programmatiche per lo sviluppo economico-industriale delineate dalla Commissione Saredo,  aveva già pubblicato la sua proposta di trasformazione industriale  della regione e, nel 1902, successivamente all’ inchiesta, a proposito dello sviluppo o, per meglio dire del mancato sviluppo industriale della città, si era espresso con acutezza e profondità.

Nel 1904 la “R. Commissione per l’incremento industriale di Napoli”  conferma la diagnosi  Nittiana e le proposte dello Stesso  trovano la loro realizzazione nella legge per il “ Risorgimento economico della città”.

Con la Legge n. 351 dell’8 luglio 1904  “la Commissione perviene alla formulazione di un programma di intervento incentrato sulla valorizzazione di fattori esterni di allocazione industriale”, sul potenziamento delle strutture ferroviarie e portuali e sulla la diffusione dell’istruzione tecnica e professionale.

E’ nell’ambito di tali provvedimenti che, nel 1905, viene istituita la “Reale Scuola di Tessitura” dipendente dal Ministero dell’Agricoltura, industria e Commercio: la sede provvisoria, in via Tarsia, è contigua al R. Istituto d’Incoraggiamento.

La scuola inizia la sua attività il 15 gennaio 1907 con un corso serale e festivo al quale, nell’anno successivo, sarà associata una prima classe del corso diurno. Ad essa è affidato il duplice “scopo di dare una conveniente preparazione teorico pratica ai giovani, i quali vogliono dedicarsi alla fabbricazione dei tessuti, con speciale riguardo alla tessitura della lana, del cotone e della canapa”,  e di impartire “anche gli insegnamenti essenziali in ordine al disegno delle stoffe ed alla tintura dei filati e dei tessuti”.

Gaetano Alzati, inventore della “Ratiera Universale Alzati”, è il primo Direttore della Scuola, mentre il Presidente della Giunta di Vigilanza è Roberto Wenner, promotore della fondazione e primo Direttore Generale della S.A. Manifatture Cotoniere Meridionali.

La inadeguatezza dei locali, umidi e privi di servizi, unitamente alla esigenza di spazi più ampi ben presto avviano la ricerca di una nuova sede, che trova la sua concretizzazione nel 1925 con l’assegnazione dell’ ex opificio “Mira” di via Foggia.

Con il Decreto luogotenenziale n.372 del 30 gennaio 1919, intanto, per il “R. Istituto Nazionale per le Industrie Tessili”è previsto un nuovo ordinamento scolastico: “i corsi sono diurni, hanno la durata di un triennio e abilitano alle funzioni di perito nella fabbricazione dei tessuti.” All’Istituto sono annessi un corso serale e festivo di perfezionamento per gli operai delle industrie tessili e un corso  speciale promiscuo per la formazione delle maestranze tessili.

Dal 1920, per tre anni, il R. Istituto ospita il “Corso Celere Speciale per ex Combattenti” della durata di sette mesi, per trenta corsisti provenienti da ogni parte d’Italia.

Nel 1925 il Direttore Enrico Franzì e il nuovo Presidente della Giunta,  Alberto Gualtieri, ottengono dall’ Unione Industriali la nuova, definitiva sede che consente una ulteriore riorganizzazione dei corsi che prevede: un corso di cinque anni per Periti chimici industriali e coloristi, un corso di cinque anni per periti tessitori e filatori, un corso di cinque anni per periti disegnatori tessili, un laboratorio scuola per operai tessitori con sezione maschile e femminile, una scuola secondaria di avviamento al lavoro, una scuola serale e festiva per maestranze tessili.

Dal I° gennaio 1926 la Scuola alloggia in un “un fabbricato che risalta fra gli altri per le sue semplici e nello stesso tempo imponenti linee architettoniche”, oggetto, poi, di riorganizzazione e ampliamenti importanti: del 1933 è l’edificazione del fabbricato sulla Via Orientale, oggi Corso Malta, e del 1934 la costruzione del collegamento tra il vecchio e il nuovo edificio.

  Con R. D. del 24 agosto 1933 il nuovo ordinamento dell’Istituto prevede: un corso preparatorio di un anno per gli alunni provenienti dalla Scuola di Avviamento Professionale, una Scuola secondaria di Avviamento Professionale (soppressa nel 1948) della durata di tre anni, per meccanici e falegnami, un corso superiore di quattro anni per Tessili e Chimici Tintori, una annessa R Scuola Tecnica con un biennio per Filatori e Tessitori, corsi aggregati per maestranze tessili, radiotelegrafisti, conduttori di caldaie a vapore.

Dopo il Secondo Conflitto Mondiale, negli anni della ricostruzione, l’ Istituto, recuperato nelle parti danneggiate dai bombardamenti e reintegrato di attrezzature ha rivisto il suo ordinamento ed è rifiorito  fino ad acquisire più di una succursale. In quegli anni gli Istituti Tecnici erano già autonomi e organizzati come aziende; avevano un Consiglio di Amministrazione, operativo fino agli anni ’70, nel quale erano rappresentati l’Unione Industriali, la Camera di Commercio, il Provveditorato, la Provincia e il Comune.

 


A cura della prof.ssa Vincenza Bottone, referente al forum delle scuole storiche napoletane.


 

 Bibliografia

 La scuola fabbrica delle stoffe. Il percorso dell’Istituto Tessile Industriale “Leonardo da Vinci” di Napoli nell’ inventario del suo archivio, a cura di  A. Spinelli, Napoli, 2007

Il “sogno” di Roberto Wenner, in La scuola fabbrica delle stoffe M. A. Taglialatela, Napoli, 2007

Le città nella storia d’Italia, C. De Seta, Editori Laterza, 1981

La città di Napoli, Studio sulla situazione economica presente e sulle possibilità di risorgimento industriale, Napoli, 1902

R. Commissione d’inchiesta sull’Amministrazione comunale di Napoli, Roma, 1902

R. Commissione per l’incremento industriale di Napoli, Roma, 1903

R. Decreto 15 giugno 1905 n. 216

La città di Napoli, Italo Ferraro, vol……..

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